I Convegno nazionale e formazione specialistica medica

Formazione specialistica medica. Diritto al risarcimento e prescrizione: limiti e opportunità nel diritto comunitario e nell’ordinamento italiano

I diritti dei medici in primo piano al Senato. Presso la Sala Capitolare del Convento di S. Maria sopra Minerva, si svolge il primo Convegno Nazionale dal titolo “Formazione specialistica medica. Diritto al risarcimento e prescrizione: limiti e opportunità nel diritto comunitario e nell’ordinamento italiano”. Una giornata di confronto tra illustri giuristi ed esponenti del mondo sanitario su una vertenza che dura da oltre vent’anni a causa della discriminazione patita dai medici specializzati tra il 1978 e il 2006 senza ricevere il corretto trattamento economico, nonostante fosse previsto dalle direttive Ue in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE).

Tra i numerosi e autorevoli relatori, il Professor Guido Alpa, Ordinario di Diritto civile presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “Sapienza”, con un intervento dal titolo “Obblighi comunitari nei Trattati dell’Unione Europea e principio di responsabilità degli Stati membri per i danni causati ai singoli in conseguenza di violazioni del diritto comunitario nella giurisprudenza della CGUE”, e il Professor Bernardo Giorgio Mattarella, Ordinario di Diritto amministrativo presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Luiss “Guido Carli”, che tratta il tema dell’evoluzione della disciplina della formazione medica specialistica e i relativi problemi applicativi. Spazio anche al delicato e sempre attuale tema della responsabilità professionale medico sanitaria grazie al contributo all’Onorevole Federico Gelli, relatore della Legge 24 del 2017. Un dibattito arricchito dai preziosi contributi di esperti quali il Prof. Avv. Andrea Saccucci, Associato di Diritto internazionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; il Dottor Enzo De Vincenzi, Consigliere della Corte Suprema di Cassazione; il Prof. Avv. Sergio Di Amato, già Presidente della Terza Sezione Civile della Corte Suprema di Cassazione; l’Avvocato Maurizio Hazan, Fondatore e Managing Partner Studio Legale Associato Taurini & Hazan; la Professoressa Paola Frati, Ordinario di Medicina legale presso l’Università di Roma “Sapienza”.
Un confronto che vede in prima linea il mondo accademico italiano: proprio per questo si sta sviluppando una collaborazione affinché i materiali del convegno diventino oggetto di un corso dedicato presso la Luiss School of Law.

L’evento, promosso dalla testata giornalistica Sanità Informazione e patrocinato da FNOMCeO, ENPAM, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Tor Vergata e Ordine degli Avvocati di Roma, analizza la vertenza anche dal punto di vista numerico attraverso i dati forniti proprio da Sanità Informazione, che in virtù della forte attenzione dedicata alla questione, è riuscita anche a fotografare la vicenda in un proprio studio: sono infatti oltre 118mila i medici coinvolti e il costo complessivo del contenzioso supera i 16 miliardi di euro.
Proprio per individuare una soluzione che coniughi il rispetto dei diritti dei medici coinvolti e l’equilibrio delle casse dello Stato, emerge la necessità di un accordo transattivo, prospettato dal Senatore Antonio De Poli attraverso un apposito disegno di legge teso a garantire il diritto dei medici e al contempo a produrre un risparmio di 5 miliardi di euro per le casse dello Stato. Proprio questo è il focus centrale della tavola rotonda in apertura dei lavori del convegno e che vede protagonisti insieme al Senatore De Poli, Questore del Senato,
anche il Senatore Pierpaolo Sileri (Presidente della Commissione Sanità), il Senatore Antonio Saccone (Commissione Bilancio), l’Onorevole Federico Gelli (responsabile del rischio in sanità di Federsanità Anci) con il contributo dell’Avvocato Marco Tortorella, specialista del contenzioso in oggetto.

Dieta bambini estiva

“Poca frutta e verdura e troppi zuccheri!” L’allarme dei pediatri SIMPE: “il 50% dei bambini mangia male, e d’estate ancora peggio”

Il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il dottor Giuseppe Mele (Presidente della Società Italiana Medici Pediatri), in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una serie di consigli per una dieta estiva adatta a grandi e piccini, con un occhio di riguardo alla galassia delle vitamine B

La stagione estiva è sinonimo di vacanze e divertimento all’aria aperta, soprattutto per bambini e adolescenti, dopo un lungo anno passato sui banchi di scuola. Tuttavia, l’aumento delle temperature può generare inappetenza e difficoltà digestive, rendendo più difficile seguire un’alimentazione sana e regolare. Ma come mangiano i nostri bambini e, in generale, le famiglie italiane? A delineare un quadro, non del tutto positivo, è il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il dottor Giuseppe Mele (Presidente della Società Italiana Medici Pediatri), in collaborazione con Consulcesi Club attraverso il corso ECM FAD (Formazione a Distanza) dal titolo “La galassia delle vitamine B: come e quando integrare”.

COME MANGIANO I NOSTRI BAMBINI/RAGAZZI?

• Scarso consumo di verdura e frutta;
• Eccessivo consumo di proteine;
• Eccessivo consumo di grassi;
• Eccessivo consumo di zuccheri.

QUALI SONO LE ABITUDINI ALIMENTARI DELLE NOSTRE FAMIGLIE?

• Pasti irregolari;
• Assenza della prima colazione;
• Alimentazione spesso monotona;
• Assunzione squilibrata di micro e macro nutrienti.

Da un’indagine condotta sui pediatri è emerso che oltre il 46% dei bambini mangia male:
• Il 22,1% dei bambini segue un regime alimentare frammentario, carente e nel complesso non equilibrato;
• Il 24,5% dei bambini segue un regime alimentare del tutto squilibrato.
Tra coloro che non seguono una dieta adeguata, il 41,8% dei bambini ha oltre 10 anni, il 28,4% dei bambini ha tra i 6 e i 10 anni, il 19,5% dei bambini ha tra i 3 e i 6 anni e il 10,3% dei bambini ha tra 0 e 3 anni.

Ma quali sono gli accorgimenti per un’alimentazione sana in estate per i bambini (e gli adulti)?

FRUTTA E VERDURA IN ABBONDANZA. Verdura cruda o cotta al vapore, in modo da non perdere le sostanze nutritive, e frutta con la buccia, ricca della sua componente fibrosa, non devono mai mancare, soprattutto d’estate, per il loro apporto di vitamine B. Queste vitamine, infatti, agiscono su organi diversi del nostro corpo: le B1 e B2 migliorano l’attività dei muscoli e contrastano la sensazione di stanchezza favorendo una forma fisica ottimale, le B3 e B6 contribuiscono al rinnovamento e alla cura della pelle e, quindi, sono particolarmente indicate in estate per non rovinare la pelle con l’esposizione prolungata al sole.

NO A GRASSI E FRITTURE. Le proteine non sono sicuramente da demonizzare ma da scegliere con attenzione: meglio evitare la carne rossa, più grassa, e preferire pesce (non fritto), carne bianca e soprattutto legumi, che sono ricchi di sali minerali e vitamina B1, fondamentale per la buona funzionalità del sistema nervoso.
EVITARE LE BEVANDE GASSATE. Le bevande con le bollicine sono una tentazione irresistibile per i bambini, ma sarebbe meglio evitarle e preferire spremute d’arancia, frullati di frutta fresca e thè freddo, da preparare in casa.
SÌ AGLI SPUNTINI LEGGERI (SENZA DEMONIZZARE IL GELATO). In estate la regola è “mangiare meno, ma spesso”, offrendo ai bambini spuntini a base di frutta fresca e yogurt. Il gelato non è da demonizzare, ma sicuramente da gestire con accortezza, preferendo i gusti alla frutta rispetto alle creme che possono risultare difficili da digerire.

Il dottor Giuseppe Mele, Presidente SIMPe, è responsabile scientifico del corso FAD (Formazione a Distanza) “La galassia delle vitamine B: come e quando integrare”, realizzato in partnership con Consulcesi Club e on line gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it. “La galassia delle vitamine B: come e quando integrare” si aggiunge all’ampio catalogo di oltre 150 corsi FAD offerti dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione.

Instagram guida per i genitori: dagli hashtag pro-anoressia al ruolo degli influencer

Il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il dottor Stefano Lagona, psicologo e psicoterapeuta, in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano un vademecum sul controverso rapporto tra il popolare social network e disturbi alimentari attraverso il corso ECM FAD (Formazione a Distanza) dal titolo “I disturbi del comportamento alimentare: inquadramento diagnostico e  trattamento”

#Thinspirathion, #bodycheck, #thighgap, #boneinspiration: sono solo alcuni degli hashtag che su Instagram raccontano un mondo dove la sfida, spesso tra giovanissime, a chi mangia meno, mostra le gambe più esili o le ossa sporgenti, è ormai una realtà quotidiana. Se il popolare social network ha riconosciuto il problema già nel 2012, mettendo al bando 17 degli hashtag finiti sotto accusa per incitamento all’anoressia e alla bulimia, i ricercatori del Georgia Institute of Technology hanno individuato centinaia di varianti lessicali che sfuggono alla
censura. Ma i rischi, soprattutto per le adolescenti, non si limitano a questi fenomeni estremi: anche il ruolo dei cosiddetti “influencer” è sempre più centrale nella diffusione di parametri estetici irraggiungibili (spesso
artefatti).

In un contesto dove oltre 3 milioni di italiani soffrono di disturbi alimentari, in prevalenza donne e sempre più giovani, il provider ECM 2506 Sanità in Formazione e il dottor Stefano Lagona, psicologo e psicoterapeuta, in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una guida per un uso consapevole di Instagram, soprattutto tra le adolescenti attraverso il corso FAD (Formazione a Distanza) dal titolo “I disturbi del comportamento alimentare: inquadramento diagnostico e trattamento”.

LA CENSURA NON RISOLVE IL PROBLEMA. Oscurare siti internet e censurare hashtag può sembrare la soluzione più rapida, ma non affronta minimamente il problema del profondo disagio che è alla base di queste community virtuali. Con la repressione si ottiene solamente che si nascondano, ma il disturbo alimentare rimane inalterato. Molti dei “vecchi” blog pro-anoressia e pro-bulimia, cancellati dal web, oggi sono dei gruppi Whatsapp.

CI SI CONFRONTA SU INSTAGRAM PER SOLITUDINE. Postare slogan pro-anoressia, mostrare immagini di ragazze sempre più scheletriche, sfidarsi a chi fa scendere l’ago della bilancia più rapidamente. Sono comportamenti ai quali si arriva quando c’è già un problema di base, ci si sente soli e si cercano forme di
supporto e confronto. Instagram, che è il social network più popolari tra i giovanissimi, diventa così un mezzo per sfogare il proprio disagio, rischiando però di finire in una spirale incontrollata di consigli malsani.

NON È TUTTO ORO CIÒ CHE È FRUTTO DEI FILTRI DI INSTAGRAM. Giornali e tv hanno già contribuito a diffondere ideali estetici inaccessibili, aumentando il senso di inadeguatezza soprattutto tra donne e adolescenti: ma nell’era dei social network è inimmaginabile la pressione subìta dai giovanissimi nel confrontare
la propria immagine con quella degli altri, alla ricerca della loro approvazione. L’immediatezza delle immagini, le “stories”, la comunicazione apparentemente orizzontale tra gli influencer i loro seguaci, non rendono evidenti le strategie di chi lavora sui social, e riesce a veicolare un’immagine fittizia di perfezione che genera un disperato desiderio di emulazione.

L’UNICA ARMA È LA PREVENZIONE. Gli adolescenti di oggi sono dei “nativi digitali” e hanno a disposizione tutti gli strumenti e le conoscenze tecnologiche per confrontarsi con ciò che trovano in rete, ma non sono così preparati a livello psicologico. I genitori, al contrario, spesso sono ancora dei neofiti del web e non riescono a comprendere ciò che accade ai figli quando hanno in mano il loro smartphone. È quindi indispensabile saper cogliere i primi segnali d’allarme (utilizzo di indumenti larghi per nascondere la perdita di peso, iperattività fisica,
tendenza a mangiare da soli) per rivolgersi tempestivamente al medico, che deve essere adeguatamente formato per affrontare tutta una nuova panoramica di disturbi alimentari: non solo anoressia e bulimia, ma anche ortoressia (l’esagerata attenzione per la qualità del cibo), la drunkoressia (la restrizione delle calorie in modo da poter consumare più alcol senza aumentare di peso) e la bigoressia (la preoccupazione cronica di non essere abbastanza muscolosi che induce alla dipendenza dall’esercizio fisico).

Il dottor Stefano Lagona è responsabile scientifico del corso FAD (Formazione a Distanza) del provider ECM 2506 Sanità in-Formazione “I disturbi del comportamento alimentare: inquadramento diagnostico e
trattamento”, realizzato in partnership con Consulcesi Club. “I disturbi del comportamento alimentare: inquadramento diagnostico e trattamento” si aggiunge all’ampio catalogo di oltre 150 corsi FAD offerti dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione on line gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it, è sviluppato in tre moduli didattici composti da video-lezioni e materiali di approfondimento. Un questionario finale accerta la comprensione dei contenuti e assegna 3 crediti ECM