Le novità dall’estate per la classe medico – sanitaria

Nel corso del mese di agosto, importanti novità per la classe medico – sanitaria, grazie alla conversione in legge del Ddl antiviolenza, mentre il pediatra – allergologo Catello Romano esorta la popolazione a prestare attenzione agli attacchi allergici legati alla stagione estiva. Con l’arrivo del mese di settembre, invece, molti ragazzi si avvicineranno all’esame di ammissione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia; così, il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella ed il Professor Nardone stilano una lista di consigli per superare la prova  ed evitare l’annullamento per errori legati alla disattenzione e all’emotività. Infine, ancora in agosto, il lancio del film “Nour” porta all’attenzione del pubblico la storia del medico di Lampedusa, Pietro Bartolo.

Svolta legislativa importante per i camici bianchi e tutto il personale socio – sanitario lo scorso agosto, grazie alla conversione il legge del Decreto antiviolenza. Ne dà comunicazione il pool legale Consulcesi, da anni al fianco dei medici e dell’intero personale sanitario e socio – sanitario. Infatti, da tempo, il Presidente del team legale Consulcesi, Massimo Tortorella, sottolineava l’importanza di un provvedimento finalizzato alla protezione e alla sicurezza dell’intera categoria, soprattutto in relazione ai numeri sempre più allarmanti che si sono registrati negli ultimi anni, riguardo episodi di violenza e aggressione nei confronti degli addetti ai lavori. Il Presidente di Consulcesi, però, evidenzia quanto sia importante ora dare un’accelerata anche all’applicazione della Legge Gelli e dei decreti attuativi ad essa connessi, al fine di “prevenire una nuova esplosione di denunce da parte delle vittime da Covid-19. La risoluzione di questo vuoto normativo creerebbe un doppio scudo di difesa per la piena tutela dei medici e operatori sanitari”. Infatti, negli ultimi 10 anni in Italia si sono registrate 35mila nuove azioni ogni anno con oltre 300 mila procedimenti aperti nei confronti della categoria medica e sanitaria. L’emergenza sanitaria da COVID – 19 rischia di far aumentare i casi di almeno un 15%.

Sempre in tema di emergenza sanitaria da COVID – 19, dopo una primavera trascorsa tra le mura domestiche e che ha messo al riparo molti da allergie e pollini, l’estate si preannuncia poco tranquilla per quella parte di popolazione soggetta a questi problemi. Infatti, i pollini, eventuali punture d’insetto e il rischio di assumere cibi particolari in vacanza aprono importanti rischi per i soggetti con patologie allergiche. Al fine di prevenire problemi di questo genere, Catello Romano, pediatra-allergologo e docente nel corso di formazione professionale ECM di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club sulla pneumo-allergologia pediatrica ai tempi del coronavirus, suggerisce di avere in borsa antistaminici, cortisonici in compresse o in pomata, e in casi particolari, in favore di pazienti a rischio anafilassi, anche un autoiniettore di adrenalina. Il dottor Romano previene dal rischio di confondere un’allergia con i sintomi propri del COVID, aggiungendo come il maggior tempo trascorso all’aperto possa portare anche altre tipologie di problemi, quali le punture d’insetto. A tal proposito, il dottor Romano aggiunge: “Punture di api, vespe e calabroni possono essere responsabili di reazioni anche gravi: si va infatti da reazioni locali, come gonfiore e dolore, fino a reazioni più estese o addirittura allo shock anafilattico”. Punture d’insetto, a cui lo specialista affianca i rischi connessi all’assunzione della frutta di stagione e alle dermatiti da contatto o causate da un’eccessiva esposizione al sole.

Invece, con la fine dell’estate e l’arrivo del mese di settembre, per molti studenti si profila l’esame d’ammissione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. A tal proposito, il presidente del pool legale Consulcesi, Massimo Tortorella, sottolinea come “il problema principale è che i nostri test di Medicina non sono adatti a selezionare i più bravi o quelli più portati alla professione medica”. Ed i preparazione alle prove, arrivano i consigli del professor Nardone, psicoterapeuta presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo. Quest’ultimo, forte della sua esperienza, segue i ragazzi nella preparazione ai test e nella fase del post – esame, soprattutto in caso di esito negativo. A tal proposito, il Professor Nardone suggerisce ai ragazzi di evitare di “studiare troppe ore consecutive ogni giorno”, poiché “le full immersion gli ultimi giorni prima del test non servono. Alimentano soltanto l’ansia”. I ragazzi dovranno preferire “uno studio di poche ore al giorno spalmate in un periodo più lungo. È infatti così che si fissano meglio i concetti da apprendere”. E, in caso di bocciatura, il professore afferma che non bisogna farne un dramma, ma sarà utile semplicemente rimboccarsi le maniche e riprovare il test l’anno successivo. 

Sulla scia dei consigli del professor Nardone, anche il team legale Consulcesi, da anni al fianco dei camici bianchi e dell’intero personale socio – sanitario, stila un valido vademecum, in cui sintetizzare i consigli per evitare l’annullamento della prova, in seguito ad errori nel corso della stessa. Nell’elenco messo a disposizione dal pool legale Consulcesi, si trovano una serie di ammonimenti per i futuri medici, che partono dalla necessità di lasciare ogni oggetto personale nei posti indicati dai commissari, insieme all’importanza nel non sporcare il foglio con disegni, appunti e calcoli. Inoltre, il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella afferma che gli studenti devono fare attenzione ai contorni della casellina in cui inseriscono la crocetta, poiché è importante non uscire dai bordi, la consapevolezza che si può rettificare una sola volta all’errore e che una “x” rappresenta il segno con cui indicare la risposta corretta. Ancora il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella, avverte come gli studenti debbano controllare che il plico di consegna della prova contenga tutti i documenti previsti, come debbano prestare attenzione alla corrispondenza tra i codici alfanumerici presenti sulle etichette. Infine, l’aspirante medico dovrà svolgere il test in penna nera, senza dimenticare la firma sulla scheda dei dati e di riporre la prova finita nella scatola dedicata. Tuttavia, il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella invita i candidati a segnalare l’eventuale annullamento delle loro prove all’indirizzo www.numerochiuso.info, così da poter ricevere consigli sulla questione. 

Vedi anche qui per la graduatoria test medicina 2020.

Inoltre, ancora nel mese di agosto, Consulcesi Onlus, all’interno del progetto formativo “Sanità di Frontiera”, ha presentato il film “Nour”, ispirato alla professione di medico a Lampedusa di Pietro Bartolo e in onda al cinema  il 10, 11 e 12 agosto e il 20 agosto su Sky. Sergio Castellitto interpreta Pietro Bartolo, protagonista di questa storia, che ha come protagonista Nour, una bambina siriana di dieci anni ha viaggiato in mare in solitudine e che ora è alla ricerca di sua madre. Il dottor Bartolo prende a cuore Nour, piano piano cerca di ricostruire non solo il passato della bambina, ma anche il suo presente e un nuovo futuro. Il film è tratto da una storia vera e a lieto fine, ispirata al libro “Lacrime di sale”, che è costituito dai ricordi e dalle esperienze dello stesso Bartolo. Nel corso del lancio del film, proprio il dottore protagonista del film ha lanciato un importante messaggio, affermando come sia “falso che i migranti portano in Italia e in Europa malattie. È una semplificazione con conseguenze di discriminazione e contraria al diritto universale alla salute”.

Atti vandalici all’ospedale di Rimini. Da Consulcesi consulenze legale per i medici e operatori sanitari coinvolti

Tortorella (Consulcesi): «fatti gravissimi, non li lasciamo soli davanti a persone violente e arrabbiate»

«Ci risiamo. L’ondata di malcontento che attraversa il Paese si sta riversando sugli operatori sanitari del nostro Servizio sanitario nazionale, considerati da eroi a vittime che stanno sacrificando la vita per fronteggiare la più grande emergenza sanitaria dell’ultimo secolo. L’atto vandalico accaduto pochi giorni fa a Rimini è un chiaro segnale di disagio sociale causato dalla paura e la disperazione per il picco dei contagi e rivolto contro i nostri medici e sanitari. D’altro canto, il personale sanitario è allo stremo delle forze e si sente lasciato solo, in balìa di persone violente e arrabbiate, dobbiamo intervenire.» – ha dichiarato Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi a commento dell’episodio di vandalismo a Rimini. 

Nella notte di sabato 24 ottobre, più di 70 auto sono state danneggiate nel parcheggio riservato ai dipendenti dell’ospedale Infermi, a Rimini. Appartenevano a medici, infermieri, paramedici, operatori socio sanitari che stavano lavorando nel turno di notte. La mattina di domenica la scoperta: finestrini e parabrezza spaccati, specchietti staccati, carrozzeria rigata. Dalle auto non è stato portato via nulla, segnale che era un attacco mirato ai sanitari. Come questo, stiamo assistendo a decine di episodi in ogni parte del Paese, soprattutto dove ci sono più casi di covid o maggiore disagio. 

Un avvenimento, quello delle aggressioni in corsia, con numeri preoccupanti prima della crisi, che se durante il lockdown aveva visto uno stop temporaneo, ora ritorna in maniera preponderante sulle cronache dei giornali. Per contrastare questo fenomeno pericoloso, il pool legale Consulcesi & Partners, che ha espresso sin dalla prim’ora vicinanza agli operatori sanitari sugli episodi di aggressione in corsia, ha annunciato l’attivazione di un servizio di consulenza legale dedicato ai medici e operatori sanitari attivo 24 ore su 24. L’obiettivo è fornire una prima assistenza su tutti gli aspetti giuridici correlati ad un’eventuale aggressione subita in ambito lavorativo, disponibile al numero verde 800.122.777 o direttamente sul sito www.consulcesi.it. 

«È inaccettabile l’escalation di violenza in corsia a danno dei professionisti sanitari, – commenta Tortorella –  è fondamentale contrastare tempestivamente il fenomeno attraverso iniziative concrete. I medici e gli operatori sanitari hanno necessità di svolgere il proprio lavoro in un clima disteso e di lavorare nelle migliori condizioni possibili. È importante unificare gli sforzi e riuscire ad intraprendere le azioni adeguate ad infondere il sostegno ai sanitari della propria azienda, dell’ordine professionale e di tutta la società civile» conclude Tortorella. 

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